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Perché alle zebre non viene l’ulcera?
Robert Sapolsky

Perché alle zebre non viene l’ulcera? Risposta: perché sono più sane di noi. Il titolo del best seller sullo stress del famoso neurobiologo di Stanford sottolinea la differenza fra gli animali selvatici e l’uomo: in natura la reazione da stress è un salvavita che viene attivato in occasioni di serio pericolo, aiuta a far fronte, e poi cade, e l’animale torna alla normalità.

Per noi umani attualmente non è così: la scienza ci dice che la maggior parte delle malattie ha origine dallo stress, perchè la condizione di stress è fatta per reagire a un pericolo che minaccia la vita, e temporaneamente disattiva il sistema immunitario, quello digerente, il riposo, eleva la pressione, gli zuccheri e il colesterolo nel sangue. Perfetto per correre combattere e proteggere la vita se episodico, estremamente distruttivo se costante.

Quello che è disastroso è che oggi siamo in quello che Hans Selye (lo scienziato austriaco che ha dato il nome alla sindrome da stress a metà del secolo scorso) chiamava “distress”, un malessere dovuto all’attivazione costante della reazione da stress, senza il ritorno alla normalità. Potete fare riferimento alla voce di menù “gestione dello stress” cliccando qui per maggiori dettagli. Lo stress costante è la nuova normalità.

Nella vita che abbiamo oggi lo stress è inevitabile e sembra altrettanto inevitabile convivere con ansia e aggressività (dovute allo stesso ormone, l’adrenalina). Quello che la maggior parte della gente ignora è che tutte le malattie che poi arrivano sono dovute a questa chimica di cui siamo preda (ovviamente non è l’unica causa, ma spesso è l’ago della bilancia epigenetica). Se lo stress è inevitabile, vuol dire che è inevitabile ammalarsi? Dalle dimensioni sempre maggiori dei reparti che negli ospedali si occupano di tumori si direbbe di si: continuano ad aumentare…

La buona notizia è che invece si può evitare,  eccome! La chiave è imparare a generare una caduta dello stress e conseguente attivazione del sistema “rilassamento e rigenerazione”.  Semplice, e pure facile.  È solo che la maggior parte della gente non lo sa, e non lo sa fare. Perché la reazione da stress è progettata come un salvavita e come tale ha la priorità massima, e il corpo non la molla.

A meno di imparare il meccanismo di disattivazione del sistema nervoso simpatico per attivare il parasimpatico, quello dove il corpo riattiva tutte le sue funzioni “normali”: sonno, digestione, riparazione e rigenerazione e buona forma del sistema immunitario. E le tecniche per farlo sono in giro da millenni: si chiamano consapevolezza (la meditazione serve a generarla), visualizzazione, rilassamento. Semplici ed efficaci: negli ultimi vent’anni le ricerche sulla plasticità cerebrale e i macchinari che le permettono ne hanno provato l’efficacia. Personaggi come Sapolsky dedicano la loro vita a studiare i meccanismi affascinanti che regolano il funzionamento del sistema nervoso autonomo, e l’alternanza fra simpatico e parasimpatico.

Per imparare a usare questi strumenti (così si  diventa autonomi nella pratica!)  propongo una serie di dieci incontri individuali di un’ora e mezza circa l’uno. Clicca qui per saperne di più.

Completata questa serie base si può continuare la pratica in autonomia,   la si può  approfondire  con ulteriori incontri, e/o si può partecipare a incontri di gruppo in cui si va più in profondità e ci si scambiano esperienze e sostegno con gli altri partecipanti.

Questo è il logo del corso che proporrò a settembre, il tema è l’integrazione degli aspetti materiali con quelli sottili. L’armonizzazione  energetica  è   “la marcia in più”  che ci permette di avere  risultati con meno fatica, e che tutti dovrebbero poter conoscere. Cliccate qui per saperne di più

 

Date un’occhiata al mio   canale you tube dove ci sono alcune meditazioni guidate, fra cui un rilassamento per prepararsi meglio al sonno. Durano tutte entro i quindici minuti e sono gratuite. Lo avevo pensato per chi  non avesse  il tempo o le risorse economiche per un percorso con me, ma in questi tempi di corona virus e #iorestoincasa diventa uno strumento ancora più utile. Cliccate qui per andare su YouTube.

Per informazioni sulle attività che propongo, e ispirazioni assortite, c’è il mio profilo Instagram. Ho capito perché tutti incoraggiano a seguire e mettere “like”: in quel modo si è sicuri che quando scrivo qualcosa vi appare. Potete andare sul mio profilo cliccando qui.