ANTI(doto allo)STRESS

 


Sette incontri per sviluppare
un antidoto allo stress

Presso il Centro SENTIERO LUMINOSO a Ge Pontedecimo
Con Silvia Scagliotti

28 OTTOBRE 2018
SONNO: dormire come angioletti 

9 DICEMBRE 2018
RESILIENZA: imparare l’incoraggiamento
10 FEBBRAIO 2019
RELAZIONI: da sogni e incubi a specchi
7 APRILE 2019
AUTO-STIMA: imparare a valutare se stessi giustamente 
9 GIUGNO 2019
ALLEGGERIRSI: piacere, gioia e fiducia
29 SETTEMBRE 2019
POTERE PERSONALE:
scegliere e realizzare i propri obbiettivi
 
17 NOVEMBRE 2019
LUTTO: la ricchezza dell’amore che vive in noi

Si può partecipare a tutto il programma o a incontri singoli.
Ogni volta si prende in esame un’area che può essere fonte di stress
e si fa pratica degli strumenti per affrontarla 

Per maggiori informazioni
Silvia Scagliotti 3299784510  o per il Centro +39 3495211639
o leggere sotto
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE
SULL’ANTIDOTO ALLO STRESS IN 6 PUNTI:

STRESS E ANTISTRESS(luoghi comuni)
ANTIDOTO ALLO STRESS (come far cadere i picchi di stress)
PERCHE’ UN PERCORSO IN PIU’ INCONTRI?
TUTTO O UN PO’? ( partecipare una tantum o a tutto il percorso)
COSA SI FA NEGLI INCONTRI?
PREISCRIZIONE = SCONTO
(perché i corsi avvengono se ci sono i partecipanti)

 Li trovate qui sotto

 STRESS e ANTISTRESS lo stress è il nemico da battere e scusa ufficiale per tutto quello che non va, e l’antistress è una comoda categoria fra le più usate per vendere qualsiasi cosa. Quello che nessuno dice è che la nostra società è basata sullo stress (per info più precise di cosa sia vedi voce di menù “gestione dello stress” sul mio sito) STRINGI I DENTI E VAI AVANTI è un’esortazione molto comune, saper fare il MULTITASKING e LAVORARE BENE SOTTO PRESSIONE è obbligatorio, PRESTO E BENE è la legge,   RISPONDE ENTRO UN’ORA su internet è caratteristica fondamentale di affidabilità. Ci si lamenta che la gente sia iperconnessa, ma è praticamente richiesto. Quindi se poi una persona mi arriva in studio solo quando il corpo manifesta sintomi allarmanti, magari mandata dal medico perché non dorme e non risponde alle cure ci sarà un perché: lo stress è un’attivazione costante del sistema nervoso simpatico, che ha lievi effetti collaterali come la perdita del sonno e della salute, ma permette di rispondere alle richieste che ci vengono da tutto intorno. BARCOLLO MA NON MOLLO è un po’ il motto condiviso, a tutto scapito della salute fisica, emotiva, psichica e relazionale.

ANTIDOTO ALLO STRESS Ma allora, che si fa? Si impara a rispondere correttamente allo stress, creando “CADUTE DELLO STRESS” CHE LO INTERROMPANO CAMBIANDO IL RITMO PER PERMETTERE RIPOSO E RIGENERAZIONE. La capacità di far questo si chiama resilienza, e richiede CONSAPEVOLEZZA per essere messa in atto. Consapevolezza… ma è quello che insegnano pratiche come yoga, tai chi, rebirthing, minfulness, meditazione, biofeedback… Esatto: alcune fra le pratiche più antiche del mondo (yoga e tai chi sono in giro da svariate migliaia di anni) riunificano corpo e mente tramite…. La consapevolezza! Esatto! E più precisamente consapevolezza del corpo e del respiro. Il Rebirthing, che pratico e insegno da una trentina d’anni, estende questa consapevolezza al collegamento fra respiro – sensazioni corporee – emozioni – pensieri e convinzioni.

PERCHE’ UN PERCORSO IN PIU’ INCONTRI?  Perché ci vuole pratica per imparare: siamo immersi in una cultura basata sullo stress, quindi perché consapevolezza e resilienza diventino automatiche bisogna esporsi a informazioni insegnamenti e pratiche alternative, ed esercitarsi, perché solo con la ripetizione si sviluppa la capacità di rispondere bene in situazioni stressanti. Molti pensano che l’alternativa allo stress sia vivere in vacanza, ma non sanno che anche l’attivazione esclusiva del sistema nervoso parasimpatico (pur collegato al relax) è  fonte di patologia. La chiave della buona salute è l’alternanza: sapersi rilassare a fine giornata per esempio, permette un sonno profondo, in cui il corpo fa tutte le sue riparazioni. Non consiglierei a nessuno di rilassarsi e chiudere gli occhi alla guida di un’auto: lì una bella attivazione del sistema simpatico serve, acuendo l’attenzione e i riflessi. L’esempio che faccio sempre è quello di elettrocardiogramma e simili: la linea retta così cara all’efficientismo richiesto dalla vita di tutti i giorni  in quel tipo di esami lì è un pessimo segno, mentre il tracciato che alterna picchi e cadute entro certi parametri è indice di salute. Dobbiamo imparare a cambiar ritmo con disinvoltura, e per farlo, come per generare qualsiasi nuova abitudine, ci vuole esercizio e ripetizione.

PERCORSO O INCONTRI SINGOLI?  Premetto che incoraggio a fare l’intero percorso perché l’esperienza mi ha fatto constatare che rende molto. Un impegno regolare, anche se così leggero, dà risultati molto superiori a quel che ci si potrebbe aspettare. In corsi passati i partecipanti constatavano miglioramenti anche in molti aspetti delle loro vite non trattati nei corsi, semplicemente perché gli appuntamenti regolari aprono le porte al sostegno interno e all’attivazione di parti positive di sé che altrimenti non vengono stimolate nella vita di tutti i giorni. Per non parlare dello spirito di gruppo che si forma quando si incontrano sempre gli stessi partecipanti. Anche quella è una forma di sostegno e condivisione all’esterno che poi si modella e viene assorbita all’interno di ogni individuo. Ciò detto ho scelto di lasciare aperta la partecipazione , che ognuno venga agli incontri che sceglie, perché spesso chi ne ha più bisogno ha anche più difficoltà a concedersi questo tipo di spazi, e poco è infinitamente meglio che niente. In più con le vite impegnate di oggi ci possono essere problemi con altre date, e chi non ha mai fatto niente può fare un assaggio di una giornata senza doversi impegnare per quelle seguenti.

COSA SI FA NEGLI INCONTRI?  La struttura è la stessa ogni volta (molto rilassante), anche se i contenuti cambiano. Ho cercato di trattare in un numero limitato di incontri alcune delle aree che incontro costantemente come causa di stress nelle persone con cui lavoro. Ogni giornata è stata pianificata con l’obbiettivo di insegnare divertendo, e di praticare il più possibile gli strumenti che fornisco, così da ottenere quello che chiamo “effetto beautyfarm”. Questi incontri lungi dall’essere stancanti sono divertenti, e il tempo vola. L’impostazione crea un ambiente collaborativo in cui si mettono in comune risorse, per cui ci si sente sostenuti, e si impara a dare sostegno a se stessi. Ogni volta si individuano le caratteristiche della problematica in una riunione di gruppo (un tempo le chiamavano brainstorming) a cui tutti contribuiscono creando un bel cartellone   con esperienze e osservazioni generali. In questo modo “scaldiamo i motori” ed è più facile approfondire gli aspetti problematici personali, che vengono confidati alla privacy delle pagine di un bel quaderno: non tutti si sentono a proprio agio nel mettersi pubblicamente in discussione, e inoltre la scrittura a volte rivela aspetti a cui non si sarebbe pensato. Una volta inquadrati i problemi vengono forniti strumenti pratici, efficaci e straordinariamente semplici (ma spesso mai utilizzati abitualmente). Applicati tutti insieme questi strumenti portano dalla concentrazione sul problema all’apertura alle soluzioni. Si tratta sempre di varianti sul tema consapevolezza – respiro – corporeità. A questo punto di nuovo c’è uno spazio in cui vengono messe in comune saggezza e intuizioni, in un puzzle a più voci che crea un quadro di sostegno e resilienza. Le risposte vengono da dentro, ma insieme è sempre più facile. All’ora di pranzo c’è un intervallo di un’ora e mezza, in cui far due passi, mangiare insieme o da soli: volutamente non è organizzato per lasciare il tempo di prendersi tempo e di scegliere cosa e dove mangiare. In fondo gli incontri son di domenica. L’orario è sempre lo stesso: 10-13 e 14.30-17.30.

I CORSI AVVENGONO SE CI SONO I PARTECIPANTI Negli anni chi organizza corsi in questo ambito verifica una tendenza standardizzata: gran parte dei partecipanti decidono all’ultimo momento,  penso perchè all’idea di “corso” si associa la scuola, che è sempre lì a disposizione.  Neglianni 80 e 90 questo significava che alcuni rimanevano fuori per raggiungimento del numero massimo, recentemente capita che non si confermi il corso per mancanza di iscritti per poi scoprire che se ne sarebbero presentati abbastanza ma non l’avevano comunicato… Inoltre chi organizza ha bisogno di poter dare risposte certe a chi si vuole iscrivere.

Essendo genovesi abbiamo pensato a una soluzione anche questa antidoto allo stress per tutti: è richiesta adesione con caparra tre settimane prima (la caparra è non restituibile, ma riutilizzabile per un corso seguente se lo stress vince e l’influenza colpisce); a quel punto se si raggiunge il numero minimo il corso è confermato. Se qualcun altro si aggiunge dopo è il benvenuto fino a raggiungimento del numero massimo (il centro è piccolino). Chi paga con le tre settimane di anticipo ha uno sconto del 20%, chi si iscrive dopo paga il prezzo intero. Così noi saremo in grado di confermare o meno le date con largo anticipo, offrendo anche un bel risparmio a chi si iscrive per tempo.