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ANTIDOTO ALLO STRESS 2022

DUE INCONTRI GRATUITI SU ZOOM SULLO STRESS E COME GESTIRLO

LE CAUSE DELLO STRESS
Mercoledi 6 aprile  alle 21

STRES-SOS
Martedi 26 aprile  alle 21

Immagine del genio della lampada dal famoso cartone animato Aladdin

Lo stress è uno stato in cui tutta una serie di sistemi del corpo,
da quello ormonale a quello digerente, immunitario, riproduttivo,

vengono letteralmente disattivati,
insieme ai lobi frontali del cervello, la sede del ragionamento.
Essere sotto stress non significa quindi solo
essere nervosi, ansiosi o aggressivi:
se si protrae danneggia la salute, fino a causare malattie gravi.
Negli ultimi anni per molti è diventato uno stato dell’essere,
come l’acqua per i pesci: ci si vive dentro.

La buona notizia è che gli (enormi) effetti negativi
possono essere evitati.

Vuoi sapere come?
C’è in programma una giornata esperienziale
che condurrò a Massa e Cozzile (Pistoia)

ANTI(DOTO ALLO)STRESS
DOMENICA 15 MAGGIO
dalle 9.30 alle 16.30

Lo scopo della giornata è  imparare
la “gestione” dello stress,
come rispondere correttamente allo stress, imparando strumenti efficaci
da usare anche in seguito

Lo stress è inevitabile,  più è prolungato e più fa danni, e le situazioni stressanti certe volte sono senza fine. Ma non c’è bisogno che finisca ciò che lo causa: basta che impariamo a creare delle pause rigeneranti, in cui rilassarci e ricaricarci. E no, non c’è bisogno di una vacanza, bastano 10 minuti!

 La capacità di far fronte allo stress senza accusarne i danni e ricaricando le pile  si chiama resilienza, e richiede CONSAPEVOLEZZA per essere messa in atto: alcune fra le pratiche più antiche del mondo (yoga e tai per esempio) riunificano corpo e mente tramite la consapevolezza del corpo e del respiro. Che può essere estesa al collegamento fra respiro e sensazioni corporee con  emozioni, pensieri, convinzioni, stati d’animo. 

La struttura della giornata è  rilassante e divertente, il tempo vola, e alla fine  si esce  riposati e ricaricati,  quello che definisco “effetto beautyfarm”. Non solo: gli strumenti che vengono proposti nella giornata possono essere poi usati da sé in seguito, riproducendolo a volontà.

L’impostazione crea un ambiente collaborativo
in cui si mettono in comune risorse,
ci si sente sostenuti
e si impara a dare sostegno a se stessi.

Si comincia con una chiacchierata di gruppo (brainstorming) a cui tutti contribuiscono    con esperienze e osservazioni generali. In questo modo “scaldiamo i motori” ed è più facile approfondire gli aspetti personali, che vengono scritti sul proprio quaderno per riflettere su di sè privatamente. Una volta inquadrati i problemi vengono forniti strumenti pratici, efficaci e straordinariamente semplici (ma spesso mai utilizzati abitualmente). Ci saranno momenti di rilassamento, trucchi sorprendenti per abbassare il livello di stress, pratiche molto semplici col respiro e la visualizzazione dagli effetti rigeneranti

Applicati tutti insieme questi strumenti portano
dalla concentrazione sul problema all’apertura alle soluzioni.

 L’orario di inizio giornata è PUNTUALE alle 9.30, che significa arrivare un quarto d’ora prima per completare le formalità di iscrizione e sistemarsi , e si finisce puntuali alle 16.30. All’ora di pranzo c’è un intervallo – ognuno può portare per sé e mangiamo insieme.

Saremo ospiti di Monica Gentili,
che si occupa dell’organizzazione
e che potete contattare al   347 375 46 71

 

NB: I CORSI AVVENGONO SE CI SONO I PARTECIPANTI.

Spesso si dà per sontato che il corso avvenga, e ci si iscrive all’ultimo:
questo  crea qualche problema a chi organizza,
ma anche a chi si iscrive:
può capitare di rimanere fuori
per raggiungimento del numero massimo
o che non si confermi il corso per mancanza di iscritti
per poi scoprire che avevano intenzione di venire
ma non l’avevano comunicato…
Chi organizza ha bisogno di poter dare risposte certe
a chi si vuole iscrivere. 

Abbiamo pensato a una soluzione  antistress per tutti: 

per chi si iscrive entro il 15 aprile c’è uno sconto del 20%:
è il pagamento più conveniente per chi partecipa,
e permette a noi che proponiamo di fare tutto per bene

Anche per chi si iscrive entro il 30 aprile c’è uno sconto, del 10%

appena si raggiunge il numero minimo il corso è confermato.

Chi si aggiunge dopo il 30 aprile  è il benvenuto,
paga il prezzo intero fino a raggiungimento del numero massimo (che è solo 15 persone, altro motivo per prenotarsi con anticipo).

 

 

 

Antidoto allo stress 2020

 

UN ASCENSORE COME ANTIDOTO ALLO STRESS

Un incontro ogni due mesi circa per una gestione ottimale dello stress  usando come riferimento il sistema dei chakra
Orario: 11-17 con pausa pranzo di 1 ora

Condotto da Silvia Scagliotti

1° MARZO 2020   L’ASCENSORE:
il sistema dei chakra come padronanza della consapevolezza e ottimizzazione del rapporto energia materia. Una griglia di riferimento che permette di orientarsi (punti deboli da rinforzare, eccessi da limare, punti di forza da coltivare). Facilita moltissimo la gestione dello stress e lo sviluppo dei propri doni

26 APRILE 2020
LA SALUTE E IL CORPO, LA CASA E LA PROSPERITÀ:
Il primo chakra
     Radicarsi nella fiducia
(Antidoto ad ansia/paure)

7 GIUGNO
IL PIACERE COME ANTIDOTO ALLO STRESS E NAVIGATORE
: Secondo chakra
Seguendo ciò che ci appassiona creiamo una bella vita
(Antidoto a rigidezza e tensioni)

2 AGOSTO
VOLERE È POTERE
:
Il terzo chakra.
Come gestire la rabbia perché diventi
ambizione, determinazone e successo
(Antidoto allo stress)

4 OTTOBRE
AUTOSTIMA & AMORE SENZA CONDIZIONI
:
Il quarto chakra.
La fonte dell’amore è dentro di noi,
al centro del cuore, siamo sempre al centro dell’amore.
(Antidoto alla solitudine)

29 NOVEMBRE
LA VITA COME ARTE, ESPRIMERE I PROPRI DONI:

Il quinto chakra
la sede della comunicazione e della creatività
ci permette di superare i conflitti con eleganza
(Antidoto alla noia)

31 GENNAIO 2021
LA CHIAREZZA DELLA VISIONE,
IL POTERE DELLA VISUALIZZAZIONE
:
Il sesto chakra.
I confini fra il nostro aspetto volitivo e quello ricettivo
si compongono nella visione
e nella capacità di realizzare i desideri
(Antidoto alla “sfortuna”
che è solo proiezione del passato nel futuro )

28 MARZO
IL PARADISO IN TERRA, ESSERI UMANI
:
Il settimo chakra.
Siamo esseri spirituali che fanno un’esperienza umana,
e quando siamo in contatto con la nostra essenza spirituale
ci sentiamo completi e felici
(Antidoto alle limitazioni)

30 MAGGIO
EVOLUZIONE E
MAN IFESTAZIONE:
Prendere l’ascensore invece di andare a piedi:
massimo risultato col minimo sforzo.
Quando armonizziamo spirito e materia tutto è più facile

SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO

Antidoti allo stress per
SOSTENERE IL SISTEMA IMMUNITARIO

 

Dappertutto si sente parlare di SARS-CoV-2 il virus che causa coVid19, questo demone (come lo ha definito il capo dello stato cinese) che sembra invincibile, contro cui siamo in guerra. Si descrive l’umanità come disarmata perché non ci sono vaccini per fermarlo né medicine per curarlo, e sembra che tutti dimentichino l’argine interno a virus e patogeni in genere: il sistema immunitario.

Ci sono pratiche piacevolissime che possono dare un ottimo sostegno al sistema immunitario e che utilizzate insieme alle norme igieniche raccomandate dal Ministero della Salute ci danno  la possibilità di fare argine alla diffusione del virus, per il nostro bene e per proteggere chi è più vulnerabile. È paradossale che ci volesse un virus come questo per evidenziare quanto siamo tutti interconnessi.

COME FARE A NON PRENDERE SARS-COV-19?

Risposta: siamo pieni di virus batteri e microorganismi vari ovunque: da pelle e mucose sulla superficie del corpo all’interno del tubo digerente. Quando siamo in buona salute è perché il SISTEMA IMMUNITARIO, questa meraviglia che abbiamo dentro di noi, fa piazza pulita di quelli che proliferano troppo e ammazza stecchite le novità di stagione che cercano di invaderci. Perché un virus possa agire indisturbato bisogna che il sistema immunitario sia più o meno disabilitato (la maggior parte delle persone che sono morte di coVid19, la malattia causata dal virus, erano molto anziane, con gravi patologie pregresse e immunodepresse).

 

C’È UNA CURA?

Non ci sono farmaci che curino i virus (gli antibiotici NON fanno niente ai virus- vengono usati in caso di infezioni batteriche che si aggiungano al virus). Circa l’80% dei casi di coVid19 hanno sintomi così blandi che non vengono considerati neanche influenza, e come per il raffreddore si aspetta che passino. In ospedale vengono ricoverati solo quelli con le sintomatologie più gravi, e vengono sostenuti (a volte tenuti in vita in rianimazione) fintanto che il sistema immunitario non ce la fa a reagire e debellare il virus. QUELLO CHE CI FA GUARIRE DAI VIRUS E’ UN SISTEMA IMMUNITARIO CHE FUNZIONI A DOVERE. E LA BUONA NOTIZIA E’ CHE LO SI PUO’ SOSTENERE

 

COME SI SOSTIENE IL SISTEMA IMMUNITARIO?

In molti modi, meglio se tutti insieme. Tanto per cominciare ci sono montagne di studi scientifici che indicano nel BUON SONNO uno dei fattori fondamentali per un funzionamento ottimale del sistema immunitario: e non solo perché dormendo il corpo si ripara e rigenera, ma anche perché nel sonno le cellule T sono più efficaci nell’eliminazione dei patogeni. Il sonno è un argomento molto studiato dalle neuroscienze in un’epoca in cui la cosiddetta produttività è considerata molto più importante del riposo. Studi recenti provano che 20 minuti di riposino postprandiale elevano in maniera significativa la produttività sul lavoro (la pennica è sdoganata!). Gli studi sulla relazione fra stress e indebolimento del sistema immunitario non si contano, ma lo sappiamo tutti che la deprivazione da sonno e la stanchezza eccessiva ci rendono più vulnerabili al raffreddore, all’herpes labiale o all’influenza (virus anche loro, parenti poveri della star del momento).

Vale la pena di menzionare che studi altrettanto innumerevoli ci ricordano che l’innalzamento della temperatura corporea da un lato facilita il lavoro del sistema immunitario nel rispondere a un attacco, e dall’altro rende la vita difficile a virus e batteri. Adoro leggere divulgazione scientifica, soprattutto sul funzionamento del corpo umano, e trovo affascinante la perfezione di come è organizzato il corpo, e di quante risorse abbia.

Altro sostegno al sistema immunitario sono LE RISATE. Si, avete letto bene. Il vecchio adagio che il riso fa buon sangue ha a che vedere col fatto che una bella risata di pancia stimola il nervo vago, a sua volta interruttore del parasimpatico (la parte del sistema nervoso autonomo che attiva rilassamento e rigenerazione).

Naturalmente il miglior sostegno al sistema immunitario viene proprio dalla sana alternanza fra attivazione delle due componenti del sistema nervoso autonomo: la reazione da stress (attacco-fuga) disattiva tutto ciò che ci può distrarre dall’ attaccare o fuggire efficacemente, fra cui quisquilie come l’apparato digerente e il sistema immunitario, che vengono riattivati quando si passa al sistema parasimpatico, che ripara e rigenera (per una trattazione un po’ più estesa  andate alla voce di menù “gestione dello stress”), e qui arriviamo al punto: se siamo in preda al panico perché viviamo il virus come una minaccia incombente siamo in uno stato di allarme e costante attivazione del sistema di attacco fuga, in uno stato di stress grave. Questo rende più difficile usare al meglio le risorse del sistema immunitario. In pratica più ho paura del virus più sono sotto stress più gli srotolo un bel red carpet. PER SOSTENERE AL MEGLIO IL SISTEMA IMMUNITARIO BISOGNA FAR CALARE LO STRESS.

 

COME SI FA A FAR CALARE LO STRESS?

Non ho usato a caso il verbo calare, perché si parla di calo dello stress: uno stress sostenuto a lungo distrugge la salute, e crea assuefazione. La vita contemporanea è un esercizio di stress sostenuto a lungo, una vera e propria dipendenza chimica dall’adrenalina (imitata da sostanze stupefacenti non a caso molto diffuse, come la cocaina, o in passato le anfetamine). Di più, siamo tutti costantemente bersagliati da stimoli stressanti, per cui se vogliamo dare una mano al sistema immunitario è bene imparare a CREARE AUTONOMAMENTE un CALO DELLO STRESS. Nel mio lavoro faccio veri e propri corsi per creare un antidoto allo stress. Lo stress è utilissimo se è in musura molto inferiore a quello che sta devastando la salute pubblica nei paesi cosiddetti avanzati. È come il peperoncino: non mangiamo un piatto pieno di peperoncino, lo usiamo come condimento. Lo stress dovrebbe essere in un grafico un picco con caduta. E’ LA CADUTA DELLO STRESS CHE RIPORTA AL BENESSERE. Vi propongo tre strumenti pratici per generarla dal di dentro, indipendentemente dalle condizioni esterne.

 

 

 

 

 

 

 

Immagine di Sakya Trizen

LA COSA PIU’ SEMPLICE E PIU’ FACILE
PER INDURRE UN CALO DELLO STRESS È
AGIRE SUL RESPIRO.

Una caratteristica dello stress prolungato (che spesso genera sintomi come l’ansia) è che il respiro è corto, affrettato, e molto alto nel petto, praticamente clavicolare, perché c’è tensione nel diaframma che non si abbassa e quindi non permette l’espansione dei polmoni nell’inspirazione. Fare dei respiri lunghi è difficile. Il trucco è prolungare l’espirazione facendola durare il doppio dell’inspirazione: se inspirando riesco a contare fino a due, farò durare quattro l’espirazione, se riesco a inspirare con un conto di tre espirerò facendo durare sei l’espirazione e così via. All’inizio non è semplice, ci vuole una certa concentrazione. Con la pratica diventa uno strumento formidabile, un calmante naturale. Un esercizio interessante è fare un minuto così, espirando in un tempo doppio dell’inspirazione, ogni ora. È un esercizio di consapevolezza non da poco, ma oggi con le sveglie dei telefonini si può fare. Oppure si possono fare 5 minuti al risveglio, cinque minuti a metà giornata (prima di mangiare diamo un aiuto allo stomaco), cinque minuti al rientro a casa o all’ora di dormire. Come le risate attiva il nervo vago, che a sua volta accende il sistema parasimpatico e le sue belle funzioni, facilitando anche il sonno. Più lo si pratica abitualmente più diventa efficace. Costo: zero (scrivo in Liguria e qui è una cosa importante).

 

UNO STRUMENTO MOLTO POTENTE È L’USO DELLA VISUALIZZAZIONE.

Si tratta di guidare la mente e portare l’attenzione su un ricordo piacevole (che sia solo piacevole, senza collegamenti tristi) che può essere preso dal proprio passato o da un film preferito, o su un’immagine piacevole, un paesaggio amato, un fiore, il mare. Volendo essere splendidi si può collegare l’espirazione prolungata alla visualizzazione per un effetto potenziato. E naturalmente siccome usiamo l’immaginazione anche qualcosa di completamente immaginario vale, basta che evochi solo sensazioni e collegamenti positivi. Le neuroscienze insegnano che per il cervello un’immagine che vediamo nella realtà o una che immaginiamo ad occhi chiusi accendono esattamente le stesse aree – non c’è differenza. È un’illusione? Certo! Ma perché no? Mi concedo una mini vacanza, pochi minuti in cui porto la mia attenzione su qualcosa di molto piacevole e tranquillizzante, e anche qui lo stress cala.

 

LA MEDITAZIONE NATURALMENTE È IL MASSIMO.

Qui devo spiegare cosa intendo per meditazione: una forma di educazione che genera l’abitudine a quietare la mente, portando l’attenzione al corpo e al respiro. Ci sono infiniti modi di meditare, e chi ha già un suo metodo preferito è bene che usi quello. Per chi è alle prime armi sul mio canale youtube ho messo diverse meditazioni guidate: usate quotidianamente abituano a disciplinare la mente, generando il calo dello stress a piacimento. Cliccando il titolo si va direttamente alla meditazione.

La più breve è meno di dieci minuti    (meditazione di allineamento e centratura), le altre durano circa un quarto d’ora, facilmente inseribili anche nelle giornate più piene.

Ce n’è una, in particolare, per passare dallo stato di cupezza in cui può essere facile cadere in questo periodo alla calma (meditazione per accendere la luce), e ce n’è un’altra per aiutare a prendere sonno ( meditazione della buona notte). Un sostegno amorevole, un aiuto e un appoggio che possiamo darci da soli.

 

 

STRESS DA VACANZE O VACANZE DALLO STRESS?

Sarà il mio lavoro, ma ne sento di tutti i colori quando si tratta di vacanze. Dopo aver passato in rassegna le forme più comuni di stress da vacanza condividerò alcune riflessioni personali, con qualche proposta e suggerimento a fine articolo per non mettere in valigia lo stress e godersi appieno riposo e ricarica.

AMMALARSI IN VACANZA pare sia molto comune. Se si accumula tanto stress (tensione, mancanza di riposo, preoccupazioni, orari pressanti, scadenze incombenti, conflitti e ansie assortite nell’ambiente di lavoro) durante l’anno, e l’unico periodo di rilassamento sono le agognate vacanze, indovinate quando il corpo può permettersi di rilasciare le tensioni e occuparsi dei danni accumulati durante l’anno? Come spiego nella voce “gestione dello stress” nel menù del mio sito, un’attivazione cronica del sistema nervoso simpatico, quello dell’adrenalina e dell’attacco fuga, senza una sana alternanza con gli stati riparatori attivati dal sistema parasimpatico, che rilassa e rigenera, porta a un costante logorio del corpo, e in particolare del sistema. Se si tiene conto che uno dei sistemi che il corpo usa per far fronte a un “troppo pieno” di tossicità è quello che le nonne chiamavano uno “sfogo”, che uno dei sistemi principali di mobilitazione del sistema immunitario è l’innalzamento della temperatura corporea per eliminare patogeni e mobilitare difese, e che l’eliminazione più veloce è a livello delle vie aeree o dell’intestino, ci sono tutti gli ingredienti per soccombere al primo virus che passa, col risultato di passare le vacanze chiusi in camera ammalati. Per il corpo è un reset e una disintossicazione che si prende come può, comprensibilmente vissuto come una sfortuna e un’ingiustizia da chi ha forzato costantemente i limiti tutto l’anno. La cosa peggiore è che spesso non si coglie il nesso fra trattare male il mio corpo durante l’anno e ammalarsi in vacanza. Segno ancora peggiore è ammalarsi nel week end. Il corpo ha proprio bisogno d’aiuto se è costretto a far così. Un’influenza ogni tanto può essere considerata uno scarico, ma se i sintomi sono più frequenti, o più veementi, bisogna prendere provvedimenti.

 

VACANZE FATICOSE. Ci sono vacanze che sembrano lavori forzati e lasciano spossati. In quest’epoca sembra che sia un obbligo anche divertirsi, FARE tante cose, riempire ogni spazio vuoto, un po’ come nella vita frenetica in città (la forza dell’abitudine). È considerato normale andare in vacanza in posti sovraffollati dove si fanno lunghe code in macchina per arrivare nella località prescelta, con altro traffico e difficoltà di posteggio per andare in spiaggia, portandosi dietro lo stress da sovraffollamento e inquinamento in cui si è immersi in città. Lunghissimi viaggi in autostrada, estenuanti trasferimenti in aereoporti, cambiamenti di fuso orario magari due volte in otto giorni… il corpo non vive tutto questo come un bel regalo rilassante.

 

VACANZE NOIOSE. Annoiarsi in vacanza è un altro bel sintomo di un ritmo troppo pressante durante l’anno. Il corpo è abitudinario: se per motivi di vita e di lavoro si devono rispettare ritmi massacranti durante l’anno, trovarsi all’improvviso senza orari da rispettare e niente da fare è una specie di shock. Se si tiene sempre lo stesso ritmo è difficile cambiare, e quello che per alcuni è un piacevole riposo per altri è un’insoppostabile tedio.

 

ESPLOSIONE DEI CONFLITTI IN VACANZA, un altro grande classico. Non c’è una vacanza giusta in assoluto. Caratteri molto attivi apprezzano attività sportive e ritmi intensi perché sentono il bisogno di scaricare tensioni. Altri sentono il bisogno di riposo, puro e semplice: per loro il far niente è dolce, e si ricaricano così. Se però si uniscono esigenze almeno apparentemente opposte, e se non c’è dialogo e creatività nel conciliarle, e se magari ci mette lo zampino lo stress (l’adrenalina aiuta a litigare meglio e più intensamente, è l’ormone che serve per combattere…) i conflitti cominciano dalla scelta delle vacanze. C’è anche da considerare che in vacanza c’è più tempo libero e si sta più insieme: se i conflitti ci sono, e si è evitato più o meno consapevolmente di affrontarli con la scusa dei ritmi suddetti , è facile che emergano in vacanza.

 

VACANZE TROPPO BREVI. Di questi tempi una settimana in vacanza è già tanto, con quello che costa, ma le vacanze non sono brevi solo per motivi economici: in molti non possono assentarsi dal lavoro più a lungo di così. E non solo nel caso dei dipendenti. Ci sono tanti lavoratori indipendenti, o figure di responsabilità che non hanno problemi di liquidità, ma di ritmo: i dipendenti magari non possono, ma gli altri non riescono a staccare.

 

Ho dipinto un quadro a tinte troppo fosche? Dal mio punto di vista le vacanze come le feste di Natale o Pasqua sono solo la cartina al tornasole della qualità della vita. Uno stile di vita basato sul fare, sull’apparire, sul consumare, su obblighi percepiti dall’esterno e sull’omologazione, in una parola su tutto ciò che è esteriore, tende a portare a una infinita e infelice ricerca di qualcosa di irraggiungibile perché perennemente proiettato fuori di sé. Nella mia piccola rassegna degli orrori se notate ho fatto riferimento a situazioni standardizzate, molto frequenti, anzi così frequenti da essere considerate normali. Diciamo che le vacanze non sono diverse dalla vita, ognuno porta se stesso con sé: nello stesso posto e a parità di condizioni una persona può essere immensamente felice e un’altra cupa o scontenta. Ci sono quelli capaci di essere felici che lo saranno in ogni condizione, e che di solito non soffrono di stress, e quelli che hanno bisogno di imparare questa capacità, e fortunatamente oggi è possibile.

 

UN ALTRO MO(N)DO E’ POSSIBILE: basta dare ascolto, attenzione a tutte le parti di noi stessi, e non solo a quel che viene da fuori. Una qualità squisitamente umana ci permette di osservare i nostri pensieri, di accorgerci delle spinte abituali. Si chiama consapevolezza. E c’è una via facile facile per svilupparla: ascoltare le sensazioni corporee. Si, proprio semplice, e portatile: la mente per definizione mente, ma il corpo dice sempre la verità. Quando riceviamo una notizia piacevole, o qualcosa si risolve insperatamente, parte un respiro lungo, un sospiro di sollievo si dice, mentre quando c’è l’ansia non c’è verso di far arrivare il respiro alla pancia. È fin troppo comune che un percorso di ascolto cominci da acciacchi e dolori, perchè sono abbastanza forti da richiamare la nostra attenzione, ma c’è un altro indicatore potentissimo che viene dal corpo, ed è il piacere. Piacere, sollievo, respiro libero, cuore aperto, gioia, allegria, quella roba lì. Come si fa a distinguerlo dalla banale soddisfazione di dipendenze (fumo tv social cibo sigarette etc)? Semplice: non viene sempre meccanicamente dalla stessa fonte. E forse un termine migliore di piacere è gioia. Così, la scelta delle vacanze può essere basata su un semplice criterio: cosa mi dà gioia?

 

LA GIOIA È L’OPPOSTO DELLA NOIA: per provare gioia devo essere presente a me stesso, sentirmi, mentre la noia è solo non sentire niente. È quando non si sente che c’è bisogno di stimoli sempre più forti. Se avere degli spazi vuoti fa provare noia è perché si è perso il gusto dell’ozio, che per i latini non era il padre dei vizi, ma lo spazio in cui dedicarsi a ciò che nutre e dà gioia al cuore. L’ozio per i classici era lo spazio tempo dedicato alla coltivazione di sé. Parlare di coltivazione mi fa pensare alle discipline orientali, così attuali anche se antichissime perché nel movimento lento del tai chi o nelle posizioni dello yoga quello che si ascolta è l’interno, il respiro, il dialogo fra corpo e postura, un mondo intero all’interno. Ho passato più di trent’anni ad osservare il respiro, mio e dei miei allievi di rebirthing. Invariabilmente alla fine della seduta di respirazione il cuore trabocca di gioia, la mente di idee e possibilità: non siamo vuoti dentro, basta stare in ascolto, andare oltre tensioni e preoccupazioni abituali ed emerge la nostra realtà più profonda, la vitalità e la gioia. Questa è la mia definizione di vacanza dallo stress.

 

IN VACANZA DALLO STRESS. Un insegnante che stimo molto, Ron Young, ai tempi in cui facevo formazione con lui (inizio anni ’90) diceva che le vacanze dovrebbero durare tre settimane: se ricordo correttamente diceva che la prima serve per riposarsi e rallentare il ritmo, la seconda per divertirsi e rigenerarsi, e la terza per sistemarsi e partire ricaricati. Come non concordare con un consiglio così saggio, dato da un guaritore di fama internazionale, i cui allievi sono oggi per la maggior parte medici? Si può obbiettare che non tutti hanno il tempo, e non tutti possono allentare il ritmo. Vero, come abbiamo visto nella prima parte dell’articolo. Ma tornando a rivedere le varie tipologie di vacanze stressanti si può dire che abbiano una cosa in comune: la distanza da sé, e l’inconsapevolezza del ritmo di cui si è preda. A questo scopo il consiglio che posso dare io è quello di cominciare ad allentare lo stress subito, prima di partire, proprio con piccoli cambiamenti di ritmo: facendo una strada diversa dal percorso abituale casa lavoro, inserendo piccole cose che ci piacciono nelle abitudini quotidiane.  Io abito e lavoro a Genova: per noi far due passi sul mare non costa niente, e abbiamo colline e laghetti subito fuori dalla città: passeggiare nella natura è rigenerante, e ha effetti meravigliosi di abbattimento dello stress. Su internet è pieno di rilassamenti guidati, e anche nel mio canale (clicca qui per andarci) metto a disposizione meditazioni guidate che usate con regolarità permettono a costo zero (basta un quarto d’ora al giorno) di prepararsi alle vacanze abbassando prima il livello di stress. Per chi senta bisogno di un percorso accompagnato sono a disposizione, è un percorso alla scoperta del piacere di dare spazio al meglio di sé. E per chi non ha tempo o ha un budget tirato vale la pena di prendere in considerazione una consulenza una tantum: le ho battezzate “Tiramisù”. Certe volte non ci si può concedere molto, e in quei casi un piccolo intervento è molto meglio di niente, e può mettere sulla buona strada per trasformare le vacanze in un momento di recupero e rigenerazione.